LA BUONA NOTIZIA

(1) Dominio di Dio, l’universo è eterno. Senza un inizio né una fine possibili, esiste da sempre. Le galassie che racchiude sono delle ruote composte di astri in movimento in continuo rinnovamento. Siamo dentro una di esse, perché tutte sono abitate da tanti mondi viventi quante sono le stelle. Nel loro seno e tale degli esseri, le stelle nascono, passano e scompaiono a volta a volta, avendo ciascuna un’ascendenza e una discendenza. Come il Sole ha degli astri ai quali è legato, le stelle hanno i loro propri astri e brillano grazie a loro, per illuminare e fare vivere ciascuna il loro mondo in cima al quale l’uomo è sempre creato.

(2) Nato da un’altra stella, il Sole era in tempi remoti molto meno grande di come lo si vede. Non dava ancora luce. In formazione con i suoi pianeti, era in quel periodo simile a Giove circondato dai suoi satelliti. Poi, appena terminata la sua crescita e quella dei suoi astri, improvvisamente s’illuminò. Giove farà lo stesso al momento venuto, come Saturno, Urano e Nettuno che sono anch’esse stelle in preparazione.

(3) Venne dunque il giorno, poco tempo fa, in cui l’atmosfera del Sole esplose ed illuminò quest’ultimo. Durante quest’evento, tutti i suoi pianeti furono più o meno spinti dal suo soffio, e particolarmente la Terra che si allontanò e si riavvicinò a lui per ben due volte. Ed è con il vapore acqueo della sua atmosfera che fu proiettato nello spazio, che il Sole fecondò la Terra coprendola di un oceano all’inizio di questo sconvolgimento. Così coperta d’acqua e spostata più volte nelle regioni del cielo dove la temperatura solare è differente, la Terra visse momenti diversi. Sono le ere ad averla fatta uno degli innumerevoli giardini del cielo che partoriscono i mondi viventi.

La creazione

(4) Prima la formazione dei nostri astri che si fece fino all’illuminazione del nostro Sole, in seguito le successive ere che la Terra conobbe, sono i sei giorni della creazione di Dio espressa da Mosè nella Genesi. Questi giorni non sono affatto giorni di uomini, ma epoche. Così, dopo che la famiglia solare fu formata, il Sole s’illuminò al PRIMO GIORNO. In seguito a questo, la Terra evolse nella nebulosa solare e vide apparire sul suo suolo il regno dell’acqua al SECONDO GIORNO (il precambriano). Poi, in seguito con l’emergere dei primi continenti, fu il regno dei vegetali al TERZO GIORNO (il primario). Fu seguito dal regno dei rettili che si spensero subitaneamente quando la Terra adottò la sua giovane sorella, la Luna, che venne a presiedere la notte al QUARTO GIORNO (il secondario). Venne in seguito il regno dei mammiferi e degli uccelli nel QUINTO GIORNO (il terziario), al quale succedette il regno degli uomini nel SESTO GIORNO (il quaternario) che è il giorno durante il quale la Terra stabilizzò la sua orbita intorno al Sole, che è quella che conosciamo oggi.

(5) Così, dal quel poco tempo che brilla il Sole, la Terra diede nascita a mondi successivi fino al mondo umano che crebbe e si moltiplicò per diventare ciò che è. I sei giorni della creazione si concludono per lasciare posto al SETTIMO GIORNO, che è un giorno di luce, di giustizia e di pace nel quale entriamo con questo nuovo secolo. Dio potrà allora riposarsi di tutta l’opera che ha fatto. Perché il settimo giorno è il santuario, il luogo del riposo dell’Eterno e il suo regno di cui oggi viene ad impossessarsi, con tutti quelli che Egli si sceglie.

(6) Ma, fin là, non avendo coscienza di ciò che furono i giorni della creazione e le ere che ci si riferiscono, gli uomini vissero nelle tenebre senza poter leggere la profezia e predire ciò che stava loro per succedere. E nell’attesa di essere illuminati, si scontrano ancora, continuando a farsi la guerra e distruggendo tutto. Ma il mondo sta per cambiare; perché è arrivato al tramonto, nei tempi messianici dove doveva alzarsi colui che verrebbe insegnare l’universo, come i sei giorni e il settimo giorno, per liberare gli uomini dalla loro ignoranza e delle sofferenze che occasiona nei popoli. Così, poiché la Scrittura annuncia senza rilascio quest’uomo, nessuno deve stupirsi oggi della sua venuta che è naturale e prevista fin dalla creazione del mondo. Però il vostro stupore sarà grande, perché non vedendo affatto in che tempi vivete, sperate ancora in molte cose salvo alla venuta del Figlio dell’uomo nei giorni nostri. Questo libro che scrivo vi mostrerà che sono quest’uomo. Vi saluto.

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