(1) I profeti s'impiegano a mostrare che il Figlio dell'uomo è il Maestro di giustizia, lo Sciloh, di cui la parola è parola di Dio, e che è più grande del suo predecessore, che è Mosè. Così, ascoltatemi, voi gli Giudei! Dalle scritture di Mosè, che i vostri capi religiosi non possono afferrare nel senso spirituale, siete all'origine di molti disordini nel mondo. Per questo e a causa delle vostre sette, non fate parte delle miei pecore. Ma invito alla mia cena coloro che, tra voi, hanno l'abito di nozze, che è la circoncisione del cuore che copre l'uomo di dignità. Sono questi i vestiti di Aaronne, gli indumenti che mio fratello Mosè mi ha preparato affinché mi si riconosca e che porti con me nel regno tutti coloro che il Padre mi dà.
Or Gesù gridò e disse: Chi crede in me, non crede in me, ma in colui che mi ha mandato; e chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io sono venuto come luce per il mondo, affinché chiunque crede in me non resti nelle tenebre. E se uno ode le mie parole e non crede, io non lo giudico; perché io non sono venuto a giudicare il mondo, ma a salvare il mondo. Chi mi respinge e non accoglie le mie parole, ha chi lo giudica; la parola che ho annunziata sarà quella che lo giudicherà nell'ultimo giorno.
Siamo in questo famoso ultimo giorno. Se dunque non avete creduto Gesù in duemila anni, perché è il personaggio del salvatore oggi, credete in questo salvatore quando è qui.
(2) Colui che mi ha inviato mi chiede di mostrarvi quel che vi è sempre sfuggito, affinché salvassi i pochi eletti che si trovano in mezzo a voi, e anche perché il mondo intero oda. Ecco dunque il senso della profezia: Dio creò prima gli astri della famiglia solare, poi il mondo. Fin dal mattino, Egli inviò il suo primo testimone (Mosè) per far conoscere la Sua legge e che i popoli vivano per essa. Ma gli uomini, troppo giovani ancora su questa terra per capire, rigettarono Dio e la sua legge. Allora il mondo prosegui solo e si perse. E questa sera in cui è arrivato al suo termine, Dio chiama suo figlio che si presenta ai suoi discepoli (ai circoncisi di cuore) per condurli in tutta la verità e salvarli dalle tenebre e dalla morte.
(3) Contrariamente a quel che credete fermamente, sappiate che Abrahamo, Isacco e Giacobbe, non sono tre uomini, ma le figure della trinità. Perché si viene dal Padre (rappresentato da Abrahamo), si passa per suo figlio che è sacrificato (rappresentato da Isacco) e si riceve lo Spirito Santo (rappresentato da Giacobbe con la sua vittoria sulle tenebre) che è l’unico spirito con il quale l’uomo possa vivere senza distruggersi. Queste semplice parole sono la spiegazione esatta di tutta la profezia.
(4) Perciò, è ovvio che quando l’unto di Giacobbe (di Israele) arriva, assembla gli eletti intorno al suo nome, ciascuno nel suo paese, perché il mondo è finito quel giorno. Gli eletti sono l’oro di Ofir con il quale costruisco il tempio eterno. A questo proposito, capite ciò che è il tempio, e che ofir non è in nessun caso un paese dove Salomone trova l’oro con il quale lo costruisce. No, come l’oro rappresenta la purezza della materia, l’oro di Ofir rappresenta la purezza dello spirito. Lo Spirito Santo è questa purezza e quest’oro di Ofir con il quale costruisco il tempio, perché non esiste nessun altro oro con il quale possa essere costruito.
(5) Non pensate allora che la circoncisione che vi riguarda, voi Giudei, possa eleggervi per il regno che arriva, perché aveva soltanto per oggetto di ricordarvi cinque volte al giorno la legge di Mosè che si deve praticare per diventare santi, cioè quel che intendete per vero Giudeo. Avendo per scopo di far diventare santi di spirito, nondimeno vi fa figli di Abrahamo; perché il vero Giudeo è colui che, circonciso di cuore, è simile agli agnelli. Non c’è altra nobiltà che quella del cuore dell’agnello. E non c’è altro tipo di Giudeo, né un altro saluto venendo dagli Giudei.
(6) Avreste dovuto leggere e trattenere questa parola di Paolo che lo spiega chiaramente:
Infatti il Giudeo non è colui che appare tale all'esterno, e la circoncisione non è quella visibile nella carne; ma Giudeo è colui che lo è interiormente, e la circoncisione è quella del cuore, nello spirito, e non nella parola; e d'un tal Giudeo la lode non proviene dagli uomini, ma da Dio.
Ecco i veri figli di Abrahamo, quelli che sono chiamati gli ebrei!
(7) Ma in verità, che si sia Giudeo, pagano o altro, questo importa poco ai miei occhi, perché tutti questi termini finiscono con la mia presenza. Ciò che importa sul far della sera del mondo, è soltanto che si comprenda la verità; perché farà ricredersi ciascuno delle sue credenze che non hanno niente da vedere con la profezia ed il suo compimento che si fa con me. Si può essere pagani per ignoranza e non restarlo, mal circonciso e perfezionarsi con la conoscenza; l'essenziale essendo di educarsi e ritornare a Dio con un cuore puro per entrare nel suo regno e la vita eterna.
(8) Non ho dunque niente contro di voi Giudei; perché, come molti popoli, foste indottrinati nel cattivo senso dalle vostre proprie sette. Ma contrariamente a quel che credete, mi offro in sacrificio a causa dei Veri che soffrono e si lamentano in questo mondo preso dalla follia. È per loro che mi consegno alla morte, perché capiscano che il regno dell'uomo si conclude per lasciare il posto al regno di Dio. Adesso, popolo ebreo, sai perché è scritto in diverse lingue sulla croce di Gesù: Re dei Giudei.
(9) Più leggete Mosè alla svelta, meno lo capite, perché si può solo afferrarlo meditando sullo spirito di ciò che ha scritto. Non avendolo fatto, imparate soltanto oggi che non potete essere i discendenti corporali di Abrahamo che non poté aver figli di questo genere. Altrettanto, vi appare pure che né voi né i vostri vicini potevate essere i discendenti di Sem, uno dei figli di Noè, perché solo il mondo di oggi è il mondo di Noè. E come fu detto, la sua arca, fatta in tre parti, non è una nave ma questo libro: il libro di vita dell’agnello, fatto in tre parti. È questa l’arca che salva, venendo a cercare nel mondo coloro che Dio vuole risparmiare nella sua furia.
(10) E così difficile vedere che dopo il disastro Dio promette formalmente a Noè che non colpirà mai più il mondo? Se dunque la Scrittura annuncia da sempre questa fine del mondo corrotto, è perché il mondo di oggi, nel quale l'uomo ha appena diecimila anni di esistenza, è il mondo di Noè. Perciò Gesù prevenne il mondo, dicendo che ciò che si produrrà al giorno di Noè si produrrà altrettanto al giorno del Figlio dell'uomo. Questo, perché il mondo che è molto giovane sulla nostra giovane Terra non può essere distrutto due volte, ma una sola volta; perché dopo il passaggio di Emanuele, gli uomini, conoscendo tutta la verità, non possono più costruire un mondo potendo essere di nuovo distrutto.
(11) Ma non capendo quello che è scritto su Noè ed i suoi figli, sarete per forza contro coloro che prendono parte alla risurrezione che opero su di loro. E sarete altrettanto contro i figli di Sion, se non saprete maggiormente capire ciò che ho detto su questa montagna e coloro che essa figlia dietro di me. Questa montagna è anche chiamata la montagna degli ulivi, perché i due ulivi che danno i loro frutti sono Mosè ed Emanuele. Vigilate dunque sui vostri pensieri e, per il vostro saluto, sappiate ascoltarmi.
(12) È incontestabile che Mosè era un ebreo che Dio si scelse nel mezzo del vostro popolo affinché scriva la Sua volontà: la legge e la profezia. Per questo, Mosè prese in riferimento tutti i paesi che aveva sottomano, con le città, i villaggi e quelli che ci abitano. Perciò, quel che ha scritto è da intendere secondo lo spirito e non alla lettera.
(13) Appare dunque oggi, sul far della sera del mondo, che siete le imitazioni dei Veri, tanto dalla vostra circoncisione che dalle vostre erronee credenze che vi rendono arroganti verso il resto del mondo. Perché proclamando ovunque ed in ogni tempo che siete il popolo eletto (quello della promessa fatta ad Abrahamo, Isacco e Giacobbe), dite necessariamente agli altri popoli che sono residui su questa Terra! Sbalorditevi allora che ai loro occhi siete sempre un popolo da combattere... Offendete Dio che creò tutta l’umanità e mi offendete! Perché sono tutti i circoncisi di cuore del mondo intero ad essere i suoi figli benamati ai quali Egli promise la Terra intera.
(14) Gli andirivieni della Terra ci mostreranno che gli uomini neri furono creati per primi, poi i popoli bruni, poi i gialli ed i bianchi per ultimi. Sono questi i quattro colori dell'umanità, che sono le quattro colone del tempio diffuso su tutta la faccia della Terra: le quattro generazioni successive create da Dio, che rimarranno sempre. Non esiste nessun altro tempio nel quale Dio abita.
(15) Ma è già scritto che è la quarta generazione (la generazione bianca) ad avere dell'odio per Dio; perché, credendosi sopra l'Eterno che ha creato tutto, distrugge le Sue opere e porta la fine del mondo. Perciò Mosè ed Emanuele sono presi tra i popoli di quest'ultima generazione, e lo sono affinché sia domata una volta per tutte e cessi d'imporre le sue regole al resto del mondo che non ha potuto resistergli.
(16) Non possiamo sapere cosa sia questo mondo che ha rigettato Dio, sapendo che sta per essere distrutto. In effetti, dopo gli egiziani, furono gli ebrei, poi i greci, poi i romani che, con i loro eserciti di soldati, civilizzarono il mondo. Cioè obbligarono per amore o per forza gli uomini a conformarsi ai loro pensieri. Perciò gli uomini non sanno ancora chi sono, da dove vengono, e dove vanno; ignorano quel che fanno e quel che saranno i mondi avvenire. Hanno le tenebre per luce; perché, voi Giudei, li avete tutti indotti in errore sin venuta di Mosè.
(17) Affinché possa afferrare le Scritture che lo annunciano, colui che aspettate non può venire dal paese dove furono fatte, perché gli ci vuole distanza per comprenderle. Perciò è scritto che quando il Cristo verrà, nessuno saprà da dove viene. Come voi però, sono nato vicino al gran mare, non accanto a voi ma sull'altra sponda. Da lì, vedo Mosè e tutta la vostra storia meglio che non li vedete voi stessi. Perciò dico che non siete il popolo della promessa. Siete un popolo simile agli altri popoli del mondo, ma un popolo che è diventato il più orgoglioso fra tutti a causa dell'ipocrisia dei vostri capi religiosi.
(18) Non siete certi di tutto ciò che dico? Dio protegge i suoi figli, la Scrittura ne testimonia. Ora, vi ha protetto, voi gli Giudei, quando quest'uomo malato ha rischiato di sterminarvi tutti? Dio non lascia il suo popolo benamato andare all'olocausto, perché non lo ha creato affinché sia eliminato. Potete vedere che è proprio così, quando Dio trattenne il braccio di Abrahamo, dopo avergli chiesto di sacrificare suo figlio Isacco per provarlo. Perché allora non trattenne altrettanto il braccio di questo pazzo che vi sterminava? Non dite essere, come Isacco, i figli di Abrahamo?
(19) Questo figlio di Satana ha agito così a vostro riguardo, perché fu, lui e la sua nazione, come voi! Credendo fermamente di essere inviato dal cielo, come lo pretendeva per poter regnare sul mondo intero, pensava essere l’eletto uscito da una razza superiore. E lo fece facilmente credere al suo popolo che, allora, si vedeva già regnare su tutta la Terra... Volendo ardentemente (come i romani) estendersi su tutti i paesi, non potevate che fargli ombra! Perciò, dopo avere irritato i romani che vi dispersero in tutte le loro province a loro tempo, lui di recente vi raccolse per sterminarvi. In seguito a questo, voi, i superstiti, vi siete in parte riuniti per assicurare la vostra difesa. Ma un figlio di Satana può essere la causa dell’assembramento del popolo eletto? Non sarebbe piuttosto il vero figlio di Dio che lo riunisce, poco prima della fine? Anche su questo dovete meditare e rispondere.
(20) Poveri Giudei, non sapete mai quello che fatte! Dalla mia infanzia sono colmo di compassione a vostro riguardo, perché i vostri pastori vi portano sempre al macello! Con le vostre credenze insensate, siete anche all'origine dell'infame chiesa romana e di altre religioni, perché i popoli non volevano essere da meno di fronte a voi che pretendevate essere il popolo di Dio. Così, avete tenuto poco conto dell'umanità. Avete offeso Dio che, allora, chiuse gli occhi su quel che vi è successo, cosicché il mondo intero capisca chi è il suo popolo.
(21) L’insegnamento delle vostre sette secolari, particolarmente quello dei farisei che è sempre dispensato sulle vostre teste, fu il più gran veleno dell’umanità che non può più ristabilirsene. I vostri capi religiosi vi ingannano! Non siete il popolo di Israele, perché l’Israele di Dio sono io, io, che vi parlo. Ma facendo credere che siete questo popolo, avete allora potuto infiltrarvi nelle classi dirigenti e regnare su molti paesi. In questo modo, il mondo fu condotto nella bugia, e si concluderà nella fornace alla quale non siete estranei. Ecco perché avete messo Gesù sulla croce!
(22) Se mi sentite e fatte resipiscenza, parecchi tra voi saranno salvati, se no perirete; perché la furia di Dio, diretta contro di voi, è senza pari oggi, e lo è perché l’avete ingannato. Infatti, Dio portò i suoi sguardi sulla vostra nazione nei tempi antichi e vi fece molto onore suscitandoci Mosè, come fa in questo giorno molto onore alla nazione nella quale mi chiama oggi. Ma avete ingannato la sua fiducia, l’avete offeso. Avete trasgredito la sua legge. Avete fuso il vitello d’oro e siete diventati i più ricchi del mondo. Non avete in alcun caso prestato attenzione ai suoi precetti e all’umanità, e siete diventati peggio di quelli che vi sterminavano. Allora, oggi, non potete più comprendere perché Mosè spezzò le tavole della legge ai piedi della montagna, quando vi vide fare questo vitello che divenne il dio degli uomini!
(23) Siete responsabili dei mali che colpiscono il mondo, come anche delle tenebre che lo ricoprono, e della sua fine. Tal è il vostro giudizio in quest'ultimo giorno; e siete giudicati dalla parola di Gesù. Anche in questo, avete offeso Dio, perché non avete creduto in Gesù. Ma parecchi tra di voi diranno che ho un demonio, perché è necessario che la Scrittura si compia anche in questo senso. Eppure tutto ciò che dico è interamente vero, se no tacerei.
(24) Sappiate che Mosè non ha scritto per voi soli, ma per il mondo intero; e questo in un linguaggio che nessuno può comprendere se non colui che lo annuncia. Perciò dico che Abrahamo Isacco e Giacobbe sono il mio essere. Abrahamo perché tutta la Terra mi è rimessa, Isacco perché sono sacrificato all’ultimo giorno, Giacobbe perché ho lottato contro le tenebre e che ne sono uscito vittorioso. In virtù di questo, sono l’Israele di Dio. E qualsisia la loro razza ed il loro colore di pelle, tutti quelli che prenderanno parte alla risurrezione che opero su di loro saranno il mio popolo, il popolo di Israele che riunisco intorno al mio nome per salvarlo. Parlo dei circoncisi di cuore del mondo intero, popolo Giudeo, non esserne geloso...
(25) Alla maniera di Melchisedek, vengo dal profondo degli anni e prima che gli anni esistessero sulla Terra che non era ancora stata creata. Perciò questo mondo, in mezzo ad altri mondi nel cielo, non può essere un mistero per me. Così, voi gli Giudei, non potevate passare inosservati ai miei occhi. Scendete dunque dal vostro piedistallo e pentitevi, se no per voi è finita. Per la vostra salvezza, vi consiglio di fondervi con i vostri vicini; sono vostri fratelli originali che, come voi, sono circoncisi dalla mano dell'uomo. Dite loro per me e per loro che oggi, sul far della sera del mondo, non ci sono più né Giudei, né altre religioni che non sono che perversione dello spirito e vecchiezze di questo mondo, che prendono fine in presenza dello Sciloh.
(26) Lasciate dunque i vostri capi religiosi, questi spaventapasseri, vi condussero ancora al disastro! Seguitemi piuttosto nel regno ammesso che vi ispiri, perché lì non ci saranno più sette con le loro tradizioni, più vitello d’oro, più autorità né potenze dominatrici sugli uomini. Dio solo regnerà su tutte le famiglie delle tribù riunite intorno alla sua legge.
(27) Dall'antichità, le vostre sette vi fecero intorpidire le acque con i vostri piedi. Ed il pensiero di quello che i vostri genitori soffrirono, non tanto tempo fa, mi porta le lacrime. Ma gli innocenti che perirono a causa dei vostri capi religiosi e di questo pazzo che volle sterminarvi, ritorneranno sulla Terra a tempo loro, come tutti coloro che sparirono nello sgomento creato da altre religioni. La Terra è un vascello che trasporta le anime fino al cuore della Ruota, e le anime innocenti ritroveranno parecchie volte un nuovo corpo di carne per vivere tutto questo lungo cammino di vita. Perciò dico che i vostri morti rivedranno il Sole.
(28) Visitata nei tempi antichi, Gerusalemme sarebbe dovuta diventare la capitale delle nazioni, il modello delle città dell’uomo. Ma è diventata la capitale delle religioni che ci si stabilirono. In questo senso, è come un tumore nel mondo. Sarà dunque distrutta, cancellata questa volta della Terra. Ah! Popolo Giudeo, non sai che ravvivare i mie dolori. Ma Dio non lascerà impuniti coloro che, tra di voi, presero il suo nome invano e vi condussero al disastro. No, Dio non li dimentica, né dimentica le vostre vittime innocenti. Seguitemi allora in tutta fiducia se sentite la mia voce; perché sono il vostro amico e non il vostro nemico, ed il solo vero amico che possiate mai avere su questa Terra.
(29) Perdono il vostro orgoglio smisurato, perché trovandovi ingannati dai vostri capi religiosi non avete mai saputo ciò che facevate. Vi perdono di buon cuore tanto più volentieri che bisognava che questo mondo credesse quel che non deve più credere e praticasse quel che non deve più essere praticato; senza questo l’aurora non avrebbe mai potuto alzarsi. Dio mi esaudisce sempre, popolo Giudeo. Perciò siete perdonati dall’animosità che avete testimoniato verso suo figlio e del poco riguardo che avete avuto verso gli altri popoli del mondo. Umiliatevi, e conserverete la vita.