(1) Soprattutto, l'uomo deve vegliare sull'insieme degli esseri che Dio ha piazzato sotto i suoi piedi.
Quando considero i tuoi cieli, che sono opera delle tue dita, dice Davide,
La luna e le stelle che tu hai disposte,
Che cosa è l'uomo, perché te ne ricordi,
E il figlio dell'uomo, perché lo visiti?
Eppure tu lo hai fatto di poco inferiore a Dio,
E lo hai coronato di gloria e di onore.
Lo hai fatto regnare sulle opere delle tue mani
E hai posto ogni cosa sotto i suoi piedi!
Pecore e buoi tutti quanti,
E anche le fiere della campagna,
Gli uccelli del cielo e i pesci del mare,
Tutto quello che passa per i sentieri del mare.
O Eterno, Signor nostro,
Quanto è magnifico il tuo nome in tutta la terra!
Tratta dai salmi, questa citazione esprime la grandezza umana. Tuttavia, voi soli, gli eletti, ne valutate le profondità. In effetti, attribuendo il senso della vita al caso che avrebbe fatto evolvere la bestia in uomo, e credendo che il Signore Dio che crea tutte le cose è una leggenda, gli atei non possono affatto avanzare nella conoscenza. Come quindi potrebbero sapere che gli uomini sono di poco inferiori agli angeli? Al rango degl'insensati sono, al loro rango rimarranno.
Sulle attitudini degli eletti
(2) Convenite adesso che ci vogliono poche riflessioni sull'attività della materia per capire la formazione dei satelliti, dei pianeti, del Sole e di tutte le stelle. Perciò è incontestabile che l'uomo santo di spirito può intendere il ciclo della materia e far volare via il mistero dell'eternità, come abbiamo fatto. Dopodiché, sa che l'anima è il frutto del vissuto, destinata a più rinascite. Percepisce l'esistenza dell'anima come percepisce l'esistenza del Sole, cioè a partire da tutto ciò che porta a lei. Quel che mette dunque un termine alla morte. Così, davanti a lui, rimane solo la vita eterna, che acquisisce facilmente elevandosi fino al Creatore.
(3) Vigilate quindi a non disprezzarvi, voi che fate quest’ascensione, perché siete come me: quel che vedo, lo vedrete; quel che faccio, lo farete; e la dove sono, ci verrete. Interrogate colui che scala una montagna fino al suo vertice. Vi dirà che dall’alto nella purezza delle cime, vede tutte le cose molto lontano. È lo stesso per colui che s’innalza fino alla cima della montagna dell’Eterno, dalla quale vede dall’alto ciò che non può essere visto dal basso. Ed è lì dove mi raggiungerete prima di andare nel regno, in quanto il riscatto della vostra anima dipende da quest’elevazione, che ognuno di voi, i circoncisi, può effettuare con facilità.
Sull'identità dei figli di Dio
(4) Dovete sapere che la fede non è sufficiente per aprire gli occhi e risuscitare, perché solo la comprensione della scienza di Dio realizza questo prodigio. Ed è dopo essere risuscitati che andrete nel regno dove non potrete più morire. Se dunque morite conformemente alla mia morte e resuscitate conformemente alla mia resurrezione, la morte non potrà più raggiungervi. Anche questo ne testimonia la Scrittura.
(5) Ma se non arrivate a convincervi che sono il primogenito tra voi, come potrete sapere chi siete su questa Terra? Voi ignorerete allora perché il regno annunciato arriva oggi. Ed è pure in base a questo che Giovanni dice, nella sua epistola:
Ora dunque, figlioletti (siete voi), dimorate in lui affinché, quando egli apparirà, noi possiamo avere fiducia e alla sua venuta non veniamo svergognati davanti a Lui.
Poi, d'altronde, aggiunge:
Carissimi, ora siamo figli di Dio, ma non è ancora stato manifestato ciò che saremo; sappiamo però che quando egli sarà manifestato, saremo simili a lui, perché lo vedremo come egli è.
(6) Indipendentemente dal fatto che annuncia, pure qui, la venuta del Figlio, Giovanni parlerebbe in questo modo se avesse assistito all’avvenimento di Gesù altrimenti che dallo spirito? Quest’avvenimento, il cui scopo è di portare i circoncisi di cuore sotto nuovi cieli, può solo prodursi il giorno dove l’uomo può capire la sua propria natura. Coloro che s’illuminano quel giorno capiscono in effetti che sono simili al Figlio, perché vedono che lui stesso è simile a tutti gli uomini ed il più mediocre tra loro. Fate dunque di lui il vostro vessillo ed il vostro saluto, perché è il maestro di giustizia che il mondo doveva ricevere il giorno dove la Terra sarebbe visitata. E siete arrivati in questo giorno.
(7) Sin dall'inizio, vi ho fatto capire che la venuta di quest'uomo (del Sciloh) si produce il momento venuto in ogni mondo del cielo, altrimenti il mondo perirebbe. E, benché sia posto alla testa del mondo dai profeti, questo figlio, che l'Altissimo ha unto, è un uomo accessibile da chiunque.
(8) Se riparlo di tutti voi gli eletti e del Figlio, è affinché la gloria di Dio scoppi sulla la Terra intera; in quanto la sua gloria è la manifestazione del suo popolo, e la pasqua certamente! Ho spiegato a lungo che la pasqua consiste a mangiare l'agnello e ad effettuare il passaggio dal mondo delle tenebre al mondo di luce che comincia. Ecco perché dovete mangiare il pane del cielo che il Figlio rappresenta in lui stesso (come se mangiavate la sua carne) e bere le sue parole (come se beveste il suo sangue), in quanto tutto è verità in bocca sua.
(9) Per questo, non è affatto per uno di coloro che regnano, né per chiunque altro, che è scritto nel quarantacinquesimo salmo:
Il tuo trono, o Dio, dura in eterno;
Lo scettro del tuo regno è uno scettro di giustizia.
Tu ami la giustizia e odi l'empietà;
Perciò Dio, il tuo Dio, ti ha unto
D'olio di letizia al di sopra dei tuoi compagni.
Effettivamente, colui che il profeta chiama Dio, come Dio, ama la giustizia e odia la cattiveria. E coloro che viene a combattere con la sua spada a doppio taglio ne misureranno gli effetti. Forse sapranno dunque perché Giosuè (capo degli ebrei) si prosterna di persona davanti a quest'uomo che si tiene improvvisamente in piedi davanti a lui, la sua spada nuda in mano, e al quale chiede:
Sei tu per noi o per i nostri nemici? Egli rispose: No, io sono il capo dell'esercito dell'Eterno; arrivo in questo momento. Allora Giosuè cadde con la faccia a terra, si prostrò.
Certo, non vi chiedo di agire così, voi che siete simili al Figlio, in quanto conoscete ancora meglio che Giosuè colui che viene combattere il mondo con la sua spada. Capite solamente il senso di ciò che è mostrato qui dalla Scrittura.
Sull'uomo e la donna
(10) Tuttavia, perché la vostra resurrezione sia compiuta e che il nuovo mondo diventi realtà, dovete avere ugualmente una comprensione perfetta delle caratteristiche dell’uomo e della donna che Dio si sceglie. Per prima, per definire la loro natura e il loro carattere, torniamo momentaneamente indietro, per accorgerci che sono paragonabili all’immagine della corrente creativa, composta da un lato dall’apporto e del consumo dall’altro. In questo, possiamo comparare Adamo al Sole che porta, ed Eva al pianeta che spende. Riconosciamo così gli elementi distinti propri a ciascuno di loro, come il tutto che formano insieme e che permette loro di procreare.
(11) È stato spiegato a lungo che senza consumo non può esserci l'apporto e che senza apporto non ci può essere consumo, e che tutti i due sono il principio di esistenza degli astri e degli esseri. Di conseguenza, non c'è alcuna superiorità o inferiorità di una di queste due parti di sensi contrari e simili. Non bisogna dunque vedere la donna inferiore all'uomo o l'uomo inferiore alla donna, sopratttutto che tali pensieri possono solo essere la manifestazione di una grande deficienza del ragionamento.
(12) Certo, l'uomo è superiore alla donna per portare dei sacchi di grano, e la donna è superiore all'uomo per far opere delicate, in quanto il loro ruolo è complementare. Il famoso principio di esistenza con il quale abbiamo dimostrato l'universo, indica a chi vuol vederlo che, nella loro coppia, l'uomo è spirito e la donna è vita. È d'altronde proprio perché è così che, ovunque non ci sono donne, tutto sembra morto. Ma perché ella è vita, è naturale che sia maggiormente attaccata alle cose materiali di cui ha immediatamente bisogno per la sua famiglia, che allo studio delle cose spirituali che incombono maggiormente all'uomo al quale si confida. Così, la donna si preoccupa di più delle cose immediate che le cose avvenire che concernano maggiormente il suo sposo. Questo a volte, può scaturire in alcuni piccoli malintesi...
(13) Notate con attenzione che l’uomo produce ciò di cui a bisogno la sua famiglia (come lo fa il Sole), e che la donna riceve ciò che esso gli dà e che lo prepara per tutti i suoi (come lo fa la terra). Vediamo cosicché la donna è il perno centrale della famiglia. Perciò l’uomo produce e porta, mentre la donna riceve e spende, pure per procreare. Tal è la loro condizione. E tutto è bene così, in quanto si tratta dell’ordine originale nel quale, al modo degli astri, ognuno trova il suo posto, il suo ruolo, la sua gioia.
La levigatura dei costumi
(14) Essendo Adamo che Dio chiama alla sera, conosco Eva. Per questo dico che la donna sarà veramente felice solo quando si trova sotto gli sguardi dell'uomo di cui è innamorata e sotto l'ala protettrice del quale si mette per fondare una famiglia. Si tratta qui di un bisogno fondamentale della donna, che scaturisce dall'ordine stesso del principio di esistenza.
(15) Ma, in questo mondo di confusione, ho constatato che molti uomini impiegavano a volte dei metodi singolari per esercitare qualche autorità sulla loro sposa. Vidi, a seconda dei popoli, gli uni rinchiudere la loro donna e le loro figlie per paura che si allontanassero, altri coprire di un sacco dalla testa ai piedi perché non si potesse vedere le forme e i loro visi; e un grandissimo numero, in ogni paese, aver meno considerazione per la donna che ne avevano per il bestiame. Vidi ciò in questo mondo che si conclude, e che le donne si disperavano di non poter vedere il loro signore nei loro mariti.
(16) Se le ragazze non fossero condotte sui sentieri della corruzione, ma nelle vie di Dio, nessuno avrebbe bisogno di ricorrere a tali pratiche, in quanto la donna che teme Dio è sempre esemplare nella sua condotta. Voi dunque figli di Sion, dovete cambiare molto affinché le vostre spose trovino in voi colui vicino al quale è piacevole vivere. In quanto le trascinavate ben spesso in quel che causava loro dolore e amarezza. Obbedendo ai vostri pastori del niente e a tutti coloro che governano, facevate morire i loro figli sotto i loro occhi; e li portavate nelle foschie fin quando si ritrovano sole, disperate e senza divenire. Tutto questo aumentava il dolore del loro parto, perché provavano molta angoscia di procreare in un mondo di tenebre, destinato a scomparire. Ed è proprio quel che predice Dio ad Eva al mattino del mondo, quando gli dice che aumenterà i dolori delle sue gravidanze per essersi lasciata sedurre dalle parole incantatevoli del serpente; e per avere, dopodiché, trascinato suo marito a fare quel che non si deve.
(17) Perciò, voi le donne noncuranti, se avevate ascoltato Dio e non coloro che s'impadroniscono dei vostri figli dalla loro nascita, oggi non mettereste al mondo nel dolore, ma nella gioia. E per essere costantemente alla ricerca di coloro che perdono il mondo, siete altamente colpevoli di ciò che arriva. Questo, perché avete occhi solo per i ricchi e coloro che sono potenti, mentre sono i peggior uomini che la Terra abbia partorito. Per questo, benché vi perdono i vostri peccati, sappiate che non siete affatto estranee ai malori che si abbattono sul mondo. Non potevate leggere i salmi, Isaia, i proverbi, e la legge, dicendo: tu non mentirai? Non desidererai ciò che appartiene ad altri? Non commetterai adulterio? Apparentemente, non è quel che pratichiate quando desideravate i mariti dei vostri simili, malgrado la sofferenza che questo occasionava sulle vostre sorelle, facendo dei loro piccoli figli delle vittime innocenti.
(18) Non si costruisce la sua dimora sulla disgrazia degli altri, donne, in quanto chiunque fa questo è maledetto da Dio. Non vi incrimino. Vi mostro perché molte di voi sono diventate insensibile ai mali altrui, venali, sfrontate, impudiche, orgogliose, altezzose, gelose, maldicenti, e dalle quali bisogna diffidare! Cupide e insaziabili, queste donne non pensano ad altro che al denaro, all'apparire, alla seduzione e ai piaceri della carne. E sebbene parlo così, non sporco i vostri visi; li lavo al contrario, perché ne hanno bisogno sul far della sera del mondo. Se il Figlio non lo fa, chi lo farà? E se non lo facesse, cose succederebbe di voi?
(19) La raccolta di questo mondo non avrà luogo, donne, non c'è alcun frutto da darvi. Ed Isaia ve lo dice alto e forte:
Levatevi,
O donne che vivete nell'agiatezza,
E ascoltate la mia voce;
O figlie sconsiderate,
Prestate orecchio alla mia parola!
Fra un anno e qualche giorno
Voi tremerete, o donne sconsiderate,
Perché la vendemmia andrà male
E il raccolto non si farà.
Fremete, o donne che vivete nell'agiatezza,
Tremate, o donne sconsiderate.
Deponete le vostre vesti, denudatevi
E cingetevi i lombi col cilicio.
(20) Isaia è in collera contro di voi, e non ha torto. Ma perché dice che tremerete tra un anno e qualche giorno e che ne è fatta della vendemmia? Perché questa parola, che fu scritta ieri per essere capita oggi, indica che temerete nei giorni che seguono l'avvenimento del Figlio dell'uomo. L'anno che segue la mia venuta nel mondo, è un anno di grazia da parte del Signore, un anno di calma affinché l'uomo alzi gli occhi dai suoi lavori e mi guardi. È dopo che trema; ed è per la stessa ragione che è scritto che la Terra trema quando il Figlio è crocifisso. E voi le donne, non ne siete estranee. Vi perdono volentieri però, perché non avevate coscienza di quel che facevate in quei tempi dell'ignoranza dove nessuno capiva niente. Di conseguenza, non abbiate timore, i profeti vi rimproverano per farvi alzare e salvarvi. Cingete i vostri reni come Isaia ve lo chiede, e non persistete nelle vie dei figli della perdizione. Pensate alla circoncisione del cuore dell'uomo per non sbagliarvi più nelle vostre scelte, in quanto tutto ciò che non è ambito dal dominio del cuore è accessorio.
(21) Per conoscere Dio, bisogna conoscere tutta la verità come l’insegno nel tempio. Per questo molte sono degne del mio perdono oggi, anche se hanno acciaccato le loro guance e le loro fronti. Maria è dunque il nome di tutte le circoncise di cuore che, oggi, nascono da Sion. Se dunque portate la grazia del Padre sui vostri visi, essendo dolci, discrete, devote, avvenenti, zelanti, piene di vitalità, credenti, esemplari nel linguaggio, la tenuta e la condotta, non temete nulla da qui alla fine; siete le donne che Dio protegge gelosamente.
(22) Però, dovete sapere che il Padre si distoglie da coloro che non coltivano la loro femminilità e che vogliono governare, in quanto questo modo di essere è contrario al principio di esistenza e al suo ordine. Il pianeta comanda il Sole? Per niente. E questo deve essere simile per le donne verso gli uomini, se no sono contro natura e vanno alla perdizione.
(23) Siate dunque come quelle che descrivo e che sono femminili, desiderose di apprendere, delicate, fedeli, prodi, belle da contemplare e umili come i piccoli bambini; in quanto è cosicché si appartiene al popolo di Dio e al mondo degli angeli! Allontanatevi quindi da quelle che si valutano ad un prezzo elevato, e che sono versatili, volubili, indiscrete; e pure da coloro che commettono l'adulterio. Tenetevi inoltre alla larga da coloro che affermano che si vive una volta sola e che perdono la loro anima con tali pensieri, in quanto credono quindi che tutto è permesso. Sono queste donne che nuocciono gravemente al mondo in quanto, calpestando i valori, prosciugano le sorgenti della felicita.
Sulla preghiera
(24) Non è che sapendo quel che si è, che sappiamo ciò che facciamo. Perciò, voi tutti che nascete da Sion dietro di me, vi mostro chi siete e vi metto sulla via con dei semplici comandamenti, affinché non distruggiate più la Terra e le vostre anime. Tuttavia, non sono io, ma Dio che sonda i vostri cuori e che guiderà i vostri piedi sino al suo regno. Dovete allora pregare solo il Padre, e non il figlio né nessun altro.
(25) E quando pregate Dio di aiutarvi a sormontare un momento difficile, fatelo in segreto, al riparo da sguardi. Non agite come gl'ipocriti religiosi che fanno finta di pregare il Padre muovendo le labbra e deformando i loro volti, perché osservandoli si vede quanto è dolorosa la loro fede e immensa la loro sofferenza... Questa gente, il Figlio li dispregia e il Padre li abomina! Vi mostro ciò che è affinché Dio esaudisca le vostre preghiere. Se no, non vi sentirà, e distoglierà da voi il suo sguardo, come lo fa verso quest'ipocriti. Ma se avete sempre lo spirito ed il cuore della vostra gioventù, e se amate Dio con tutta la vostra anima, allora, prima ancora che gli chiediate qualcosa, sarete esauditi.
(26) La preghiera consiste ad indirizzarsi al Padre con deferenza, segretamente e senza intermediari. E quando lo si sollecita, bisogna farlo in silenzio, senza fingere e con umiltà. Per questo, non esiste né ora, né giorno, né edificio, né luogo, né paese particolare per pregare Dio. Ma che colui che non lo ama di un cuore puro, non lo preghi, in quanto è la Sua collera che attirerà su di lui! Sappiate dunque che la preghiera è sempre individuale e mai collettiva, e che è ascoltata solo quella che è fatta con sincerità e in segreto. Per questo quelli che pregano dandosi in spettacolo, non entreranno nel regno da dove sono esclusi.
Sui doveri verso Dio
(27) Le persone che fanno finta di pregare Dio, sono pure quelle che vogliono sempre scendere nelle profondità della vita, senza nemmeno conoscere la superficie! Non siete sulla Terra per rovinarvi lo spirito in quel che è dominio del Creatore, né per conoscere la vita che è in voi, ma per approfittare di tutto ciò che è buono. Ora, in questo mondo agitato e senza luce, molti si rinchiudono nei muri al nome di una religione o di una convinzione, per meditare e servire Dio, dicono! Ma voi, gli eletti, ascoltatemi! Se aveste un fratello o una sorella che si rinchiude della sorte per servire vostro padre, in cosa lo servirebbe? E come vostro padre li guarderebbe? No, coloro che si ritirano così dal mondo, vivendo uomo con uomo e donna con donna, o che si ritirano dal mondo per vivere soli, non sono servitori di Dio. Sono al contrario dei fannulloni e dei vigliacchi che preferiscono abbandonare i loro e astenersi da tutto, piuttosto che fondare una famiglia per l’Eterno.
(28) Colui che vuole servire Dio, comincia con sposare une delle sue figlie. Questo non si ritira lontano dal mondo né si astiene di agire; in quanto se commette un errore lo corregge, se pecca si pente, e se commette una cattiva azione per inavvertenza, la legge è lì per raddrizzarlo. La sua anima non rischia di perdersi, mentre muore non avendo a scegliere tra il bene e il male. In effetti, con quale vissuto gli eremiti possono formare le preziose scritture dell'anima che sono destinate alla vita eterna? Contemplando le loro scarpe? Cantando dei cantici? Profumandosi il capo? Ci volevano certamente, ma soltanto perché il Figlio mostri che fanno parte del nulla e che nel nulla resteranno. In quanto, che fanno di straordinario, e di cosa il Padre può esser loro grati? Si sono ritirati, ma per escludersi dal regno e dalla vita eterna. Se dunque persistono e non si pentono, le porte del regno resteranno loro chiuse.
(29) Adamo ed Eva devono sposarsi per fondare una famiglia. Non farlo, è rimanere solo, sprovvisto di ogni utilità, fino al punto di preferire la morte. Ciò ne conduce in molti a dire: Non servo a niente su questa Terra! Oppure: Che la vita è difficile! O ancora: Come devo vivere? Non sono le vostra grida? Perché questo si fermi, Dio m’invia per illuminarvi sul maschile e il femminile, e per darvi una legge che fa scendere la pace sul mondo intero. Accettate dunque la mia venuta, e non sottovalutate i consigli che vi do.